Recensioni

“L’abbazia di Northanger” miglior libro 2022

Jane Austen contro tutti

Buon anno! Appaio su questi schermi per recensire “L’abbazia di Northanger”, miglior libro 2022 per me.

Libro "L'abbazia di Northanger" con tè caldo, teiera e biscotti

Titolo: L’abbazia di Northanger

Autrice: Jane Austen

Lingua originale: inglese

Traduttrice: Teresa Pintacuda

Anno di pubblicazione: 2015 (originale 1818)

Casa editrice: Garzanti

Pagine: 203

Recensione

Nessuno che avesse conosciuto Catherine Morland nella sua prima infanzia avrebbe mai supposto che il suo destino sarebbe stato quello di essere un’eroina. Tutto era contro di lei: la posizione sociale, il carattere del padre e della madre, il suo aspetto fisico e persino le sue inclinazioni.

Incipit “L’abbazia di Northanger”

L’abbazia di Northanger inizia così, con un incipit ironico che può ricordare altri romanzi della Austen (ad es. Orgoglio e pregiudizio), ma ben presto si capisce che in questo libro l’ironia e la satira sono molto più presenti e pungenti.

La protagonista, Catherine Morland, è una ragazza un po’ ingenua che ha l’occasione di trascorrere delle settimane a Bath insieme ad una coppia di amici e vicini di casa. Qui scopre l’amore per la vita mondana e per i romanzi gotici e si fa diverse amiche, ma conosce anche Henry Tilney. È proprio lui ad invitarla a trascorrere del tempo nella casa della sua famiglia, nella vecchia abbazia di Northanger.

Di questo romanzo ho amato come Jane Austen vada contro tutto e contro tutti. La scrittrice inglese fa una satira della società, attraverso personaggi grotteschi e attaccati ai soldi e alle apparenze, ma anche attraverso personaggi più positivi, che vengono presentati come anti-stereotipi. Un esempio è Henry Tilney


È un libro che irride i generi in voga alla sua epoca, ossia il gotico e quello che oggi noi definiremmo romance (e che è presente anche negli altri romanzi della scrittrice). Catherine, infervorata dalla passione per la letteratura gotica crede che che le vicende dei romanzi possano avverarsi anche a Northanger e questo dà origine ad avventure divertenti per il lettore e imbarazzanti per la protagonista, quando si accorge che è sempre tutto frutto della sua fantasia.

Jane Austen osa con la struttura narrativa rompendo più volte la quarta parete e rivolgendosi al lettore e si prende anche gioco delle convenzioni del romanzo, ad esempio quando dice che non si possono introdurre personaggi importanti alla fine del romanzo o, come nel passo che riporto, quando descrive il ritorno a casa di Catherine, un ritorno ben diverso da quello delle eroine dei romanzi.

Un’eroina che, al termine della sua carriera, torna al paese nativo in tutto il trionfo di una reputazione conquistata e con tutta la dignità di una contessa, seguita da un lungo corteo di nobile parentado che fa mostra di sé in eleganti carrozze e con tre dame di compagnie viaggianti dietro di lei in un tiro a quattro, ecco un avvenimento del quale la penna del romanziere si compiace; dà credito a ogni conclusione e conferisce all’autore parte della gloria che da lei si diffonde. Ma il nostro compito è infinitamente diverso, noi riportiamo a casa la nostra eroina sola e in disgrazia e non troviamo nella mente alcun dolce ricordo da descrivere dettagliatamente un’eroina in vettura da nolo deprime a tal punto il sentimento da non consentirgli alcun tentativo di grandiosità o di pathos.

L’abbazia di Northanger, p.189

Di classico della Austen ci sono ovviamente le storie d’amore ostacolate tra i personaggi, anzi, ho trovato diversi rimandi a Orgoglio e Pregiudizio. Catherine e Elizabeth sono due personaggi agli antipodi: entrambe provengono da famiglie numerose, ma Lizzie ama leggere, mentre Catherine scopre questo piacere solo andando a Bath. I loro innamorati hanno entrambi delle sorelle con cui le eroine vanno super d’accordo e entrambi hanno un parente ricco che è contrario al matrimonio.

Ho sempre apprezzato i romanzi della Austen, ma questo mi ha stupito: è il primo che ha scritto (sebbene sia stato pubblicato postumo) e lascia molto trasparire la forte personalità dell’autrice.

Una pecca è forse che ha un inizio piuttosto lento, infatti per più di metà libro siamo ben lontani dall’abbazia di Northanger che dà il titolo al romanzo e, sebbene questo serva a introdurre e caratterizzare i personaggi, quando leggi ti chiedi quando questo luogo verrà inserito nella narrazione.

Nonostante questo, per l’arguzia dell’autrice, l’idea di libertà (o forse di liberazione) che mi ha trasmesso e le simpatiche risate che mi ha strappato l’ho scelto come miglior libro del 2022.

Voto: 🌻🌻🌻🌻🌻

Citazione: Le parole messe sulle labbra degli eroi, i loro pensieri e i loro progetti sono certamente pura invenzione, e quello che mi piace più negli altri libri è proprio l’invenzione.

Avete letto “L’abbazia di Northanger”? Qual è stato il vostro miglior libro 2022?

4 Comments

  • Enrica Masino

    Bentornata e buon Anno Nuovo! Sono molti anni che vorrei leggere questo libro ma alla fine ho sempre desistito per un motivo o per un altro. Leggendo la tua recensione mi rendo conto che ne vale davvero la pena ma la questione dell’inizio lenti mi blocca un po’ ❤️

    • libripervivere

      Grazie, Enrica 😀 Capisco il blocco per gli inizi lenti, diciamo che succedono comuqnue molte cose, però la sensazione che ho avuto dopo un po’ è stata proprio “sì, bella Bath, ma quando vanno a Northanger Abbey?” XD

  • Arwen Elfa

    Ho letto molti libri di Jane Austen, mi piacciono molto. Questo devo dire che purtroppo mi manca ancora. Devo proprio leggerlo, più prima che poi. Spero di riuscirci presto. Buon fine settimana in arrivo

    • libripervivere

      Ciao Arwen, scusami, ho notato solo ora il commento ^^” Anche io sono un’amante dei romanzi della Austen, anche se ancora non li ho letti tutti 🙂

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