Teatro

“Zorro” di Antonio Latella

Nessun supereroe ci salverà

Carissime Lettrici, carissimi Lettori, torno a pubblicare qualcosa nella rubrica “Lettrice a teatro” perché ho visto uno spettacolo troppo bello che si meritava senza ombra di dubbio uno spazio sul mio blog. Sto parlando di “Zorro” di Antonio Latella, regista che avevo già amato per la sua trasposizione teatrale di “Pinocchio”, vista sempre al teatro Piccolo qualche anno fa.

Latella mette in scena uno spettacolo su Zorro in cui l’eroe mascherato non compare mai. Sul palcoscenico quattro personaggi (interpretati a turno da Michele Andrei, Paolo Giovannucci, Stefano Laguni e Isacco Venturini) vestiti con tutine sgargianti e pailettate: un povero, un poliziotto, un muto e un cavallo parlano di povertà, giustizia e ruoli sociali.

Ma basta ronzio e il dialogo si conclude si conclude, i ruoli cambiano. Non muta però il tenore esistenziale degli scambi verbali, che in alcuni casi arrivano ad essere dei veri e propri scontri.

Lo spettatore è quasi stordito dal flusso di parole dei protagonisti, eppure qualcosa non va.Il povero, il poliziotto, il muto e il cavallo aspettano uno Zorro che non arriva, come Godot, evocano il segno, lo nominano, ma non si palesa.

Allora si inizia a cercare il supereroe tra il pubblico che prenda in mano la situazione, ma anche questa ricerca è vana.

Ed è così che allo spettatore viene sbattuta in faccia la verità: non esiste nessun eroe.

Oltre che per la bravura degli attori, lo spettacolo riesce bene anche per il mix di toni, esistenzialista, ma anche ironico e irriverente, e il mix di stili: l’apertura con una canzone suonata alla chitarra elettrica (e in generale la presenza di brani cantati nello spettacolo), i costumi sgargianti e il cactus che si anima danno un tocco pop/rock, mentre la quadriglia degli attori che si scambiano continuamente le parti trasmette un sapore più antico.

Uno spettacolo che ho amato tantissimo e per me perfetto, in cui si ride, ma si riflette molto, anche grazie alle “accuse” che gli attori muovono al pubblico stesso, specchio delle diseguaglianze affrontate sul palcoscenico.

Vi ho incuriosito? Vi sarebbe piaciuto vedere “Zorro” di Antonio Latella?

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.