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Recensione: “Axel Meyn – I misteri della città di Lavaesh”

Il coraggio di uscire dalla propria prigione

Buonasera a tutti! Oggi vi propongo la recensione di “Axel Meyn – I misteri della città di Lavaesh” un high fantasy di Simone R. R. Sarnataro, che mi ha gentilmente inviato l’ebook del suo libro.

kindle con copertina del libro recensito "Axel Meyn - I misteri della città di Lavaesh". Intorno ci sono un libro rosso, una coppa e una pietra azzurra,

Titolo: Axel Meyn – I misteri della città di Lavaesh

Autore: Simone R. R. Sarnataro

Anno di pubblicazione: 2022

Casa editrice: auto-pubblicato

Pagine: 252

Recensione

Axel Meyn è un ragazzo deriso ed emarginato nel suo paese. Orfano, lavora come cameriere in una locanda, dove ogni giorno serve una bevanda che tutti amano, lo strongin, ma ha una grande passione per la lettura. Per questo, dopo aver rimandato mille volte, decide di mettersi in viaggio per la città di Lavaesh, dove risiede una grande biblioteca nella quale spera di trovare la verità su alcune leggende del suo villaggio.

Siamo di fronte al classico “viaggio dell’eroe” teorizzato da Campbell e comune a moltissimi fantasy, tra cui quelli di Tolkien, autore di cui Simone è appassionato e che traspare dalle pagine di questo romanzo.
Tuttavia ho particolarmente apprezzato che, tra i vari aiutanti che Axel trova sul suo percorso, non tutti ricoprano realmente questo ruolo.

Axel non ha una grande forza fisica, non è in grado di maneggiare la spada, eppure al momento opportuno saprà scuotersi dal suo torpore e trovare dentro di sè quella forza morale che gli permetterà di fare grandi cose.

Se Axel non incarna le tipiche caratteristiche dell’eroe forte e coraggioso, sul modello dell’eroe mediavale, questo ruolo è incarnato da Beyrit, abilissimo nel maneggiare le sue due spade. Il suo essere brusco e la sua mente fine me lo hanno fatto molto apprezzare.

Un personaggio che a tratti non mi ha convinto è Umag, il metagigante che fa la guardia alla parte più profonda delle prigioni di Lavaesh. Infatti in alcuni punti da dei consigli ad un prigioniero che, sebbene possano essere ricondotti agli ordini che ha ricevuto di far sopravvivere il malcapitato, secondo me stonano con la sua crudeltà.

Mi soffermo ora a condividere due piccole somiglianze con altri libri super soggettive che ho trovato in due personaggi: il primo è il banditore d’asta, che col suo atteggiamento mi ha ricordato un po’ Caesar, il presentatore degli Hunger Games; l’altro è lo gnomo Nissem, che mi ha ricordato Gollum, soprattutto per la frase

Però potresti ancora recitare una parte nella storia finchè la mia lama ti tiene in vita

Per quanto riguarda le ambientazioni, sicuramente ció che affascina di più il lettore è la città di Lavaesh, divisa in tre zone colorate: rossa, arancione e bianca. In quest’ultima vivono i più ricchi di Lavaesh e mi ha ricordato tanto la Minas Tirith tolkieniana.

Di questa lettura ciò che mi porto nel cuore è la capacità che ognuno di noi ha di uscire da dietro le sbarre di ciò che lo imprigiona.

Voto: 🌻🌻🌻🌻
Citazione: Le nostre coscienze vengono tramandate di generazione in generazione e mai andranno perdute.

Vi ho incuriosito con la mia recensione de “Axel Meyn – I misteri della città di Lavaesh”?

firma libri per vivere

3 Comments

  • Enrica Masino

    Non conoscevo questo libro ma la tua recensione è così bella che mi ha incuriosita. E poi ammetto che i libri di questo genere sono tra i miei preferiti… Non so davvero come abbia fatto a perdermelo anche perché è molto simile a “La Città Dei Libri Sognanti” che rientra tra i miei preferiti di sempre!

    • libripervivere

      ciao Enrica, felicissima di averti incuriosito! Ho letto la trama de “La città dei Libri Sognanti” e diciamo che da questo punto di vista la biblioteca di Lavaesh potrebbe deluderti… ma è comunque un bel fantasy 😀

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