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    Ci vorrebbero più Rayner Unwin

    libripervivere / 22/02/2023 / 7 Commenti

    La mia opinione sulle nuove edizioni inglesi delle opere di Roald Dahl Ciao! Torno subito sul mio blog con una riflessione perchè lunedì ho letto da Andrea di Pilgrim Regress che nel Regno…

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    Dante e la geometria non euclidea

    libripervivere / 14/09/2021 / 0 Comments

    Nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321 moriva Dante, il Sommo Poeta italiano per eccellenza, nonché uno dei miei preferiti. La mia passione per questo autore mi aveva spinto…

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    Dante e Tolkien: la speranza delle stelle

    libripervivere / 25/03/2021 / 2 Commenti

    Una riflessione per il Dantedì e il Tolkien Reading Day Il 25 marzo è un giorno bellissimo per me. Si festeggia sia il Dantedì, istituito dal Mibact lo scorso anno, sia il Tolkien…

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    Rolando e Boromir, eroi oltre il limite

    libripervivere / 03/01/2021 / 2 Commenti

    Buon compleanno J.R.R. Tolkien! Il primo articolo di quest’anno è dedicato ad un amore nato nell’appena concluso 2020: Tolkien. Oggi, 3 gennaio, è il compleanno del Professore che avrebbe compiuto 129 anni. Un…

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    Quel discorso di Rodari alla consegna del premio Andersen

    libripervivere / 23/10/2020 / 4 Commenti

    Cento anni fa nasceva il famoso scrittore dei bambini Il 23 ottobre del 1920 nasceva ad Omegna Giovanni Rodari, meglio noto come Gianni Rodari, grande scrittore per bambini, ma anche pedagogista e giornalista.…

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    Bilbo, Frodo e l’impossibile ritorno degli eroi

    libripervivere / 27/09/2020 / 0 Comments

    Analisi del ritorno degli eroi tolkieniani Oggi si conclude la Tolkien week, iniziato con l’Hobbit day, il giorno del compleanno di Bilbo e Frodo come spiega bene Tolkien Italia. Ed è proprio di…

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Babuska
CHI SONO?
Eva, 25 anni, amo leggere da quando ho imparato a farlo e da 14 anni condivido questa passione sul web. Sono anche innamorata delle etimologie e mi piace andare a teatro, quindi nel mio blog parlo anche di questo. Buona permanenza!

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《Io avevo perduto la fiducia in me stesso sostit 《Io avevo perduto la fiducia in me stesso sostituendola con un immenso senso di colpa》

Per la #festadelpapà vi parlo di un figlio che, purtroppo, non ha avuto un bel rapporto col padre: Frank Kafka.
Lo scrittore in "Lettera al padre" riesce finalmente a esternare il senso di colpa che ha sempre avuto in relazione al padre.

Un padre che ha sempre ritenuto il figlio un ingrato, che faceva dell'ironia sulle cose felici che da bimbo gli raccontava e che dava l'impressione a Kafka che il suo deliberare venisse da un'autorità suprema, anche perché non accettava mai le opinioni diverse dalla sua.
Questo ha fatto sì che Kafka smettesse progressivamente di comunicare con lui, rivolgendosi solo alla madre.

Nella lunga lettera in cui finalmente riesce ad esprimersi inizialmente dice che qualcosa non funziona a causa del padre, ma senza colpa, ma pian pian emergono anche delle "accuse" al comportamento del padre, come io fatto che desse regole che poi lui era l'unico che poteva non rispettarle, dando al giovane Kafka l'idea di essere uno schiavo.

E tuttavia Kafka pensa che sia colpa sua, non sentendosi degno del padre. Il libro alterna infatti momenti di autoacccusa a momenti di critica verso il padre, un testo che fa gridare per come il povero scrittore viene trattato e allo stesso tempo affascina per le dinamiche psicologiche.

#quotd avete letto anche voi un libro che presenta un rapporto conflittuale col padre? Quale?

#letteraalpadre#kafka#libridaleggere#feltrinelli#libribrevi#padre#bookadvice#consiglidilettura#booklover#bookblogger#lettureagrumate#salottoletterario2#bookstagramiitalia#bookishfeatures#bookishinspiration
Si può essere cristiani essendo femministi? Da qu Si può essere cristiani essendo femministi? Da questa domanda si snoda "God save the queer - catechismo femminista" di Michela Murgia, che io ho ascoltato nell'audiolibro letto dall'autrice stessa per #breviascolti di @littlereadersophia 

Partendo dalla sua esperienza Murgia ci parla di come il Cristianesimo risenta della cultura che l'ha perpetuato nel tempo, incentrata su una mentalità patriarcale che ha avuto impatti su come Dio e la Trinità venissero raffigurati. L'aspetto dell'iconografia è quello che mi è piaciuto di più, anche perché la scrittrice fa poi un lungo excursus sulla Trinità di Rublëv, che sintetizza al meglio la queerness cristiana.

Qui ci tengo a sottolineare una cosa: il libro vuole parlare di femminismo, ma si concentra essenzialmente sulla queerness e non, ad esempio, su figure di donne bibliche, altrimenti penso che il tema sarebbe stato troppo vasto per un libro solo.

Trovandolo un tema meno noto e più difficile da associare al Cristianesimo, ho apprezzato l'opera di interpretazione di Michela Murgia. Certo, dopo aver appreso da @pilgrim_regress la castroneria detta in questo libro su Cenerentola mi è venuto il dubbio che la sua visione sul tema queerness cristiana potesse non essere completa, però dai ringraziamenti ho saputo che nella scrittura dell'opera ha avuto il supporto di una teologa.

L'unica pecca per me è che, affrontando molteplici aspetti della fede cristiana con l'intento di mostrarne le prospettive queer, poi concludere diventa difficile perché bisogna dare un ordine di importanza alla "lista" fatta. Questo ha fatto sì che io percepissi piuttosto debole la conclusione.

#quotd per voi femminismo e fede religiosa sono conciliabili?

#godsavethequeer#catechismofemminista#femminismo#bookopinion#michelamurgia#books#libri#audiolibri#storytel#saggi#librimania#leggeresempre#librisulibri#bibliophile#lettureagrumate#bookstagramitalia#salottoletterario2
Il libro più interessante che ho letto sulla mate Il libro più interessante che ho letto sulla maternità è "La figlia unica" di Guadalupe Nettel, che ho avuto modo di scoprire a dicembre grazie a #breviascolti di @littlereadersophia 

La storia è ambientata in Messico ed è raccontata da Laura, una donna che non vuole diventare madre perché ritiene che la maternità sia un'imposizione della società. La sua amica Alina invece nel tempo ha maturato il desiderio di diventare madre, ma non riesce a rimanere incinta. Quando finalmente ci riesce, scopre però che la sua bimba morirà appena nata.

Insieme alla storia di Alina viviamo anche quella della vicina di casa di Laura, che ha un figlio che non riesce a gestire e che progressivamente la fa piombare in uno stato di depressione, e quella del rapporto tra Laura e sua madre, ma anche la maternità del mondo animale, che la narratrice scopre guardando il nido dei piccioni sul suo balcone.

Maternità con mille sfaccettature dunque: ricercata e poi rifiutata, non ricercata e poi riscoperta, maternità sofferta e trovo che Guadalupe Nettel la affronti con la giusta profondità senza però rinunciare ad una bella trama.

Unica pecca per me è che nel finale introduce un tema che non era stato trattato prima e quindi l'ho trovato un po' superficiale, soprattutto a confronto con quello della maternità.

#quotd ritenete che oggi la maternità sia vista ancora come un "obbligo" per una donna?

#lafigliaunica#guadalupenettel#messico#letteraturasudamericana#audiolibri
Non avevo grosse aspettative quando ho approcciato Non avevo grosse aspettative quando ho approcciato "Il libraio di Venezia" che narra della terribile ed eccezionale acqua alta del 2019 a Venezia, tuttavia sul finale mi sono ricreduta.
Protagonista è Vittorio, libraio in una libreria indipendente, la Moby Dick, situata a San Giacomo. Come tutti i locali della zona, ha delle barriere che gli permettono di proteggersi dall'alta marea, così, quando la notifica del meteo lo averte dell'altezza che raggiungerà l'acqua, non si preoccupa più di tanto. Ma le previsioni sono state troppo ottimiste...
Un punto di forza di questo libro sicuramente é stato il riuscire a trasmettere bene la tragedia dell'acqua alta attraverso le storie di più personaggi. 

Al dramma di Vittorio e dei veneziani si intreccia una dolce storia di amore, ma ciò che emerge, e che alla fine mi ha fatto apprezzare questo libro, è la grande solidarietà umana.
Mi piace pensare che non sia un caso che l'unico libro di Saramago che sopravvive all'acqua alta è "Il viaggio dell'elefante", che si conclude con un miracolo laico di grande solidarietà tra uomo e animale.

👉 Se poteste salvare solo un libro dall'acqua alta, quale sarebbe? 

#breviascolti#illibraiodivenezia#giovannimontanaro
Prendete due re amici, una donna casta, una forte Prendete due re amici, una donna casta, una forte gelosia e una figlia disconosconosciuta e avete gli ingredienti chiave de "Il racconto d'inverno" di Shakespeare.
Quest'opera teatrale è quello che dichiara di essere: un racconto per intrattenere e divertire in una serata invernale e su di me ha suscitato esattamente questo effetto. 

La tragedia a cui assistiamo nella prima parte dell'opera è veramente poco tragica, soprattutto alla luce della seconda parte, dove si capisce che Shakespeare ha attinto tanto dalla Commedia Nuova greca.
In effetti ad un certo punto mi sono dimenticata di star leggendo un'opera shakespeariana, ma ero convinta di star leggendo una commedia di Menandro, complice anche delle ambientazioni che possono essere atemporali (unico riferimento alla contemporaneità di Shakespeare è il nome di un pittore). 

Un aspetto che ho particolarmente apprezzato è la caratterizzazione psicologica dei personaggi, che forse ha più spazio nella prima parte. Le crisi di gelosia di re Leonte sono ben descritte, così come le analisi che su di queste fa il fedele Camillo. 
Apprezzabile anche il personaggio di Paolina, donna forte che non ha paura di risultare impertinente e che mi ha ricordato le donne delle commedie di Aristofane. 

Consiglio questo libro a tutti coloro che vogliono passare una piacevole serata in compagnia di una storia breve e coinvolgente.

❓️Qual è la miglior lettura che avete fatto finora in questo inverno? 

P.S. Se volete sapere di più dei riferimenti all'antica Grecia e ad altre opere shakesperiane vi rimando alla recensione completa sul mio blog (link in bio) 😉
#gdl4stagioni di @malincolime
#ilraccontodiinverno#shakespeare#teatro#tragedia#commedia#thewinterstale#booklover#avidreader#lettrice#lettriceonnivora#lettureagrumate#consiglidilettura#bookblogger#booksreview#bookstagramitalia#bookishfeatures#ebook#kindle
#etimologiamo - tregua Si potrebbe pensare che que #etimologiamo - tregua
Si potrebbe pensare che questa sia l'ennesima parola di origine latina (tregua infatti esiste il latino e il significato è lo stesso che diamo noi, ossia momentanea cessazione delle ostilità). Tuttavia questa parola comparirà tardi nella lingua latina e ha infatti un'origine germanica: treow che significa "credere" e da qui si ha il gotico triggwa = "accordo". Sarà proprio questa parola a influenzare il latino.
La parola ha analogie anche col tedesco treu = "fedele" e lo svedese troggen che significa "fede, promessa, pegno", che evidenziano quanto il credere alla parola, alla promessa dell'altro sia una condizione necessaria alla tregua. 

Tra le più celebri tregue c'è quella di Ypres, nota anche come "tregua di Natale". Durante la Prima Guerra Mondiale nella località belga, dove si combatteva ferocemente nelle trincee anche con l'impiego del gas miracolosamente si manifestò un segno di umanità. I soldati tedeschi nelle trincee accesero candele e si misero a cantare canzoni di Natale, che presto contagiorno tutti: si iniziarono a sentire promesse di "noi non spariamo, voi non sparate". Dopodiché i soldati tedeschi e britannici si andarono in contro, seppellirono i propri morti e poi cantarono, si scambiarono doni e si misero perfino a giocare a calcio. 

Tuttavia per Primo Levi la parola tregua non evoca un'immagine bella come questa: reduce da Auschwitz, nei suoi incubi continuerà a sognare di essere ancora nel Lager e di ricevere il comando di alzarsi a cui nessuno si sarebbe sognato di disobbedire.  Questo lo porterà ad un'amara conclusione: come l'inquieto riposo ad Auschwitz era una tregua, ma poi bisognava obbedire al comando e alzarsi, così la vita stessa è una tregua e bisognerà per forza obbedire al comando della morte. 

👉 Conoscevate la "tregua di Natale"? E il significato che Levi dà alla vita come tregua? Che ne pensate? 

#tregua#etimologia#latregua#primolevi#treguadinatale#treguadiypres#primaguerramondiale#trincee#guerra#war#iww#germanico#latino#gotico#linguaitaliana#litnerd#librimania#lettureagrumate#bookishvibes#bookstagramitalia
"Il diario geniale della signorina Shibata", titol "Il diario geniale della signorina Shibata", titolo originale "Diario di un vuoto", è un libro sugli spazi, sia fisici che mentali.

Shibata, giovane donna single, lavora in un'azienda nipponica che produce tubi di cartone e nel suo ufficio è l'unica donna. Per questo, oltre alle sua mansioni da contratto, deve anche preparare il caffè e sparecchiare le tazze, cambiare l'inchiostro della stampante, rispondere al telefono e così via perché, se non lo fa, le rimproverano la mancanza. Un giorno, davanti alle solite tazze di caffè dice "no" e adduce come motivazione l'essere incinta. Subito in azienda iniziano a trattarla diversamente, le sue mansioni non scritte spariscono e riesce perfino a tornare a casa a un orario decente senza fare straordinari.

Scopriamo tutto questo grazie al diario della sua gravidanza, mediante il quale di settimana in settimana apprendiamo cosa vuol dire per una donna diventare madre. Gioia, ma anche nausee, complicità tra future mamme, ma anche solitudine familiare, notti insonni, stanchezza mentale, crisi sulla propria idoneità ad essere madri.
Sullo sfondo una società giapponese che nel mondo del lavoro, ma anche in quello familiare, fa fatica a riconoscere come uomini e donne possano svolgere gli stessi compiti e possano avere gli stessi desideri.

"Può darsi che mettere su famiglia significhi creare un ambiente in cui è possibile l'esistenza dell'uno e dell'altro senza mai scordarsene, in maniera del tutto inconscia"
L'altro ti obbliga a vivere uno spazio e così Shibata si riappropria del suo spazio, comincia a vivere la sua casa, a mangiare meglio e a coltivare alcuni interessi, ma la "bugia" della signorina Shibata è anche un modo per ritagliarsi uno spazio mentale tutto per sè, come afferma lei stessa.

Questo libro mi ha trasmesso sensazioni diverse: inizialmente ero divertita e trovavo geniale l'idea, poi mi sono messa a fantasticare su quale potesse essere il finale, poi ho iniziato a trovarlo troppo assurdo, poi ancora ho provato un senso di stranezza, fino al finale, che mi ha sorpreso.

Emi Yagi, lettera Y per #alphabetreadingchallenge 

#quotd avete letto libri che parlano di donne e lavoro?
Terra. Uno scienziato poco brillante scopre per ca Terra. Uno scienziato poco brillante scopre per caso che il tungsteno del suo laboratorio si è trasformato in plutonio 186, un isotopo impossibile. Questo porta alla scoperta di un altro universo abitato da dei presunti para-uomini e alla creazione di una Pompa tra i due universi per produrre elettricità in maniera pulita e comoda. Ma c'è chi crede che nella fretta qualcosa sia stato trascurato e che in realtà a causa della Pompa il sole rischi di esplodere. 

In questo romanzo di Asimov non vediamo robot, ma umani e alieni, alieni descritti in maniera estremamente affascinante: possono essere Duri o Morbidi e in Morbidi formano sempre una triade, che serve per riprodursi. Ma Asimov non si limita solo alle descrizioni fisiche: anche la caratterizzazione psicologica è interessante e infatti in un momento mi sono rivista in Dua. 

Certo, sia che si parli di umani sia che si parli di alieni, la visione dell'autore non è certo positiva: gli esseri viventi vogliono solo la loro comodità e per questo sono disposti a non curarsi del prossimo. 

"Neanche gli dei" è un romanzo che ho amato tantissimo (come si può vedere anche dai post-it) ed è difficile elencare tutti i motivi. Tra gli aspetti più intriganti c'è il concetto di divinità. Chi sono questi dei? Gli umani sono portati a ritenere che gli alieni siano degli dei benevoli perché hanno dato loro origine alla Pompa, ma questa visione cela anche la paura di dipendere dall'altro perché ti senti depotenziato. E così può nascere l'idea di diventare dei a propria volta... 

#quotd leggete libri di fantascienza? Avete consigli da darmi? 

#neancheglidei#asimov#premionebula#premiohugo#fantascienza#scifi#libridaleggere#ioleggopetche#consiglidilettura#libri#lettureagrumate#lettrice#booklover#readersofinstagram#goodthemselves
Si può cadere nell'illusione che ritornare a casa Si può cadere nell'illusione che ritornare a casa, una volta che i russi hanno liberato il Lager di Auschwitz, sia tutto sommato facile e positivo ed era questa l'idea che aveva Primo Levi e che avevo anche io approcciandomi alla lettura la prima volta. 

Ma la guerra continua a imperversare, in alcuni luoghi c'è una certa diffidenza verso gli ebrei e chi parla tedesco è mal visto, gli ex deportati vengono mandati in giro per l'Europa, un continuo peregrinare che li costringe a trovare comunque mezzi per sopravvivere, ma con la speranza di tornare a casa. Invece alla fine vanno a nord e giungono Russia Bianca. Qui, nella Casa Rossa, si hanno i momenti più rilassati (addirittura quando passa il cinematografo guardano dei film), ma anche più nostalgici della lunga odissea degli ex deportati. 

Il libro alterna momenti di angoscia ad altri più leggeri, ma il finale è cupo: da questa esperienza Levi ricaverà che la vita è solo una tregua dalla morte. 

Lo stile più ricercato rispetto a "Se questo è un uomo" e mi sono ritrovata infatti in quello che ha scritto l'autore nella prefazione, quando ammette che nel primo romanzo aveva più l'urgenza del narrare, mentre in questo libro voleva essere più propriamente uno scrittore, come già veniva definito per via del primo libro.

👉 Voi avete fatto letture per la giornata della memoria? Qual è un titolo a tema che avete particolarmente apprezzato? 

Primo Levi, lettera L per #alphabetreadingchallenge di @laviaggialettrice @opheliasbooks_ @nadeje77
#latregua#primolevi#shoah#giornatadellamemoria#giornodellamemoria#Europa#ioleggoperche#amoleggere#lettureagrumate#lettrice#reader#bookaddicted#bookworm#bookstagramitalia

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